Palermo crede

Palermo crede! Pur essendo la quinta città d’Italia per numero di abitanti, Palermo non ha perso la propria identità culturale né la sua fede popolare. La devozione verso Santa Rosalia, patrona della città, è ancora oggi molto sentita, così come la partecipazione ai riti della Settimana Santa e alle numerose feste rionali dei quartieri storici.

A protezione di Palermo non manca neppure un santo di colore, San Benedetto il Moro, primo santo di colore della Chiesa Cattolica e compatrono di Palermo, e un nume tutelare laico, il Genio di Palermo, genius loci che rappresenta l’anima della città. Queste figure simboliche incarnano l’essenza stessa di Palermo, la sua storia, le sue tradizioni e la spiritualità popolare ancora viva. Tra fede e cultura, Palermo continua a mantenere vivo il suo legame con le radici più profonde, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica e ricca di suggestioni.

Palermo Santa Rosalia Piano della Cattedrale

Santa Rosalia

I palermitani la chiamano la “santuzza” e si rivolgono a lei per scongiurare ogni sorta di pericolo; le rendono grazie attraverso gli “ex voto” che portano nella grotta santuario su Monte Pellegrino, la onorano con feste e processioni, la riproducono da secoli ovunque e in ogni modo.

Palermo S Benedetto

San Benedetto il Moro

Palermo, ieri come oggi terra di frontiera e contaminazioni culturali, oltre a Santa Rosalia, la più nota patrona, invoca anche un santo protettore di colore, San Benedetto il Moro. Il primo santo di colore della chiesa cattolica, umile figlio di schiavi etiopi, visse nel XVI secolo nel convento di S. Maria di Gesù, dove sono custodite le sue reliquie.

Palermo - Genio di Palermo

Il Genio di Palermo

Palermo non si affida soltanto alla protezione dei santi della chiesa cattolica. Ha anche un suo nume tutelare, tutto laico, che esprime lo spirito della città, un genius loci che ne incarna l’anima e che affonda le sue radici nella tradizione dell’antica Roma, ma anche nel mito del dio greco Kronos, incarnazione del tempo. E’ rappresentato come un uomo maturo, barbuto, dal petto vigoroso; sul suo capo una corona ricorda che Palermo fu con i normanni prima sedes corona regi, mentre gli emblemi che lo accompagnano, un cane, un’aquila e soprattutto un serpente che gli morde il petto, sono le virtù civiche che lo ispirano: la fedeltà, la regalità e l’immortalità delle opere degne di gloria.